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Böcker av Giuseppe Argento

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  • av Giuseppe Argento
    270,-

    Dioniso, il dio greco dell'ebbrezza e dei misteri, della morte e della rinascita, non ha un volto: quando si guarda allo specchio vede il Mondo. Giano, il dio romano del tempo e delle porte, dei solstizi e degli inizi, non ha uno specchio. Però ha due volti che guardano in direzioni opposte, verso l'infinito: è l'istante, è la porta dell'attimo tra passato e futuro. Dioniso è il cerchio e lo spazio del Mondo che in se stesso si specchia. Giano è l'istante del tempo che fugge. Insieme sono la causa e la sostanza del Mondo: tempo, spazio, causalità. La prima carta dei Tarocchi, il Mago, guarda in avanti, come uno dei volti di Giano, e si riflette nel Mondo, come Dioniso. L'ultima carta, il Matto, guarda indietro, come l'altro volto di Giano, e come Dioniso ritorna all'origine della danza cosmica. Fra questi estremi si snoda l'itinerario degli Arcani, rivelando potenzialità e pericoli, illusioni e delusioni, esaltazioni e cadute, tra potenza e follia, su un sentiero affilato come la lama di un rasoio. Il percorso è qui commentato nella prospettiva dell'ermetismo, della mitologia e della psicologia, fino alla chiave finale: il mito dell' eterno ritorno e la volontà di potenza.

  • av Vincenzo Mura Aneris & Giuseppe Argento
    620,-

    La Divina Commedia è un Poema Sacro ed ha un significato nascosto: non è soltanto un capolavoro di somma poesia, ma anche l'esposizione "travestita" della dottrina segreta dei Fedeli d'Amore, organizzazione iniziatica a cui appartenevano Dante Alighieri, Guido Cavalcanti e molti altri poeti del "Dolce Stil Novo". L'organizzazione usava un linguaggio "coperto" per comunicare gli insegnamenti senza incorrere nella rappresaglia delle "autorità costituite". La segretezza era giustificata dal fatto che il movimento fiorì nell'epoca che va dalla crociata contro gli eretici Catari al rogo dei Templari. Sotto forma di metafore e allegorie la dottrina segreta veniva comunicata a chi doveva e poteva comprenderla, essendo in possesso delle giuste chiavi. E' Dante stesso che ci invita a cercare, dietro le allegorie, il senso "anagogico", che "conduce in alto", spirituale, iniziatico dei suoi versi. Questo commento rivela le chiavi di quel linguaggio coperto esponendo in modo chiaro e comprensibile l'autentica dottrina segreta dei Fedeli d'Amore, celata "sotto il velame de li versi strani".

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