av Evelyne Nicod
156,-
Prefazione Le novelle sono un modo di scrittura che prediligo, scavare senza pensare permette di seguire un filo rosso tra le varie storie che legano o dividono i personaggi. Con questo esercizio si possono mettere in scena i soliti sentimenti, amore, odio, disastri, gioie, in situazioni molto diverse, che alla fine formeranno un insieme omogeneo. Introduzione Sono ritratti di donne, più che altro degli schizzi, che raccontano percorsi di vita, spesso significativi di una certa epoca, quella che l'autrice conosce meglio. I personaggi di Carla, Mimma, e le altre, si inseriscono sul nostro cammino, qualche volta ci somigliano, le abbiamo conosciute, da vicino, molte furono compagne di viaggio nella nostra vita. Fanno parte da decine di anni di un teatrino, così vivo che le si può descrivere anche in dettaglio, non solo nei caratteri e nelle vicissitudini incontrate, ma pure nel fisico, come ci nutrivamo, vestivamo. Siamo tutte un po' loro, per sempre. Si tratta però di finzione, se no dove sarebbe il divertimento. La realtà fugge all'autrice, preferisce inventarsi di sana pianta questi scenari: come un disegno, si sa come si comincia ma non come finirà